
Dopo due anni di laboriose e complicate indagini, è stato individuato il
presunto artefice dell'omicidio di un'anziana residente nelle case popolari di via Milazzo. I dettagli circa le indagini sull'omicidio di
Rolanda Fornasari, all'epoca 82enne, trovata morta nella sua abitazione il 2 agosto 2010, sono stati resi noti ieri al procuratore della Repubblica di Tortona
Bruno Rapetti e dal comandante della compagnia carabinieri di Tortona
Giorgio Sanna. Le indagini hanno preso molto tempo e, oltre al nucleo investigativo dei carabinieri di Tortona, è stato necessario anche l'intervento dei
Ris di Parma per importanti rilievi a carattere scientifico. Sulle prime,
pareva che l'anziana fosse deceduta di morte naturale, visto che sulle porte di casa non si trovava effrazione e solo due giorni dopo fu dato l'allarme dai vicini che avevano sentito odore di gas dall'appartamento.
Anche in casa i sopralluoghi trovarono tutto in ordine tranne la poltrona su cui era seduta l'anziana rovesciata a terra. E' stato questo particolare a destare attenzione e da qui si sono sviluppate le indagini, rese poi ancora più consistenti dai
tabulati telefonici, che indicavano una chiamata alla segreteria della compagnia telefonica per verificare il credito in un orario che, secondo i rilievi autoptici, sarebbe stato immediatamente successivo al decesso.
Come presunto responsabile è stato individuato Hedi Bin Mohamed Mitoussi, tunisino, 48 anni, da parecchi anni regolarmente in Italia, operaio edile presso un'azienda tortonese, coniugato con figli. A indirizzare su di lui il sospetto fu
una telefonata effettuata con il cellulare dell'anziana e con la scheda dell'uomo, alcuni giorni dopo. L'alibi parlava di un uso della scheda da parte della moglie, la quale però si trovava in Tunisia da giugno con i figli ed aveva dichiarato invece di avere lasciato la propria scheda nell'auto in uso al marito in Italia.
Inoltre la
scheda originariamente appartenente alla Fornasari è stata ritrovata nell'appartamento del Mitoussi, al piano superiore delle case popolari di via Milazzo. I rilievi del Ris hanno poi notato la presenza di impronte digitali in stanze dell'appartamento dell'anziana dove il tunisino, che pure la conosceva e ogni tanto entrava nella casa per aiutarla a portare le borse, non avrebbe dovuto essere stato. Inoltre il giorno successivo al decesso
sarebbe stata ritirata la pensione dell'anziana, 700 euro, di cui però non risulta tracciabilità nelle spese. E' presumibile che il tunisino, che aveva necessità di denaro, come testimonia una richiesta di anticipo al datore di lavoro, li abbia utilizzati per recarsi al proprio paese. L'uomo ora è agli arresti domiciliari, a Tortona; dovrà rispondere dell'accusa di omicidio a scopo di rapina.