
NOVI LIGURE –
Tetracloroetilene trecento volte oltre il limite di legge in un pozzo del quartiere Pieve, a Novi Ligure. Le analisi dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, hanno trovato tracce del potente solvente nelle acque di due pozzi, entrambi situati all’interno della proprietà della casa di riposo “Serenella”. I due pozzi, che comunque
venivano utilizzati per attingere acqua per l’irrigazione dei giardini e non per il consumo umano, risultano contaminati anche da altre sostanze.
Nel primo, il valore di tetracloroetilene è di 318 microgrammi per litro, a fronte di un limite fissato dalla legge in 1,1 (nel secondo è di 46). Presenti anche
tricloroetilene e
idrocarburi, ma al di sotto della soglia di legge. Nel secondo pozzo, sono stati trovati invece
manganese (121 microgrammi per litro, la quantità considerata sicura è 50) e
cloroformio (0,16 microgrammi, appena al di sopra del limite fissato in 0,15). Il ministero della Salute ha inserito il tetracloroetilene nella categoria delle sostanze "probabilmente cancerogene per l'uomo".
Le analisi sono state eseguite nell’ambito dei monitoraggi ambientali del Terzo Valico. Tuttavia i
pozzi pescano a una quota superiore rispetto ai cantieri, sul contrafforte della Pieve, pertanto i tecnici dell’Arpa tendono a escludere una correlazione tra i lavori per la nuova linea ferroviaria e l’inquinamento.
I due pozzi in passato sono già stati monitorati da Cociv, il consorzio di imprese incaricato di costruire il Terzo Valico. Gli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio Ambientale, datati
ottobre 2017, evidenziavano già anomalie (superamento dei limiti imposti per il manganese e i nitrati, e in un terzo pozzo lì vicino per i cloruri). Secondo i tecnici, tuttavia, «il punto di misura è posto idrogeologicamente a monte delle opere del Terzo Valico. Il superamento non sembrerebbe pertanto legato a lavorazioni del Terzo Valico ma a locali condizioni del sistema acquifero».