
PIEMONTE - L'azzardo brucia l'economia Piemontese. Nel 2016 la cifra giocata dai cittadini piemontesi alle slot machines e nei giochi d'azzardo si aggira intorno ai
6 miliardi e mezzo di euro. Una spesa pro capite che raggiunge circa gli
850€ l'anno: cioè
quasi il 15% delle spese sostenute dalle famiglie piemontesi per il settore alimentare equivalenti a 521€ mensili a famiglia, 260€ per componente (circa 6256€ l'anno per nucleo famigliare).
L'ultima denuncia al riguardo è del
Movimento 5 Stelle, che punta l'attenzione sugli ultimi dati diffusi, assolutamente drammatici.
"Se si considerano i dati forniti
dall’Istat sul 2016 - spiega il gruppo regionale del M5S piemontese - si deduce che
il 3% del portafoglio familiare piemontese viene bruciato nel ‘tentar la sorte’! Nella sola provincia di Alessandria, nel 2016, sono stati giocati
708.356.483 €, di cui 466.557.509,12 alle slot e alle VLT (videolottery) per una spesa
pro-capite annuale ( slot+vlt) di 1097euro".
In realtà ovviamente
la distribuzione delle giocate non è così ampia, perciò un numero minore di persone si trova a giocare cifre ben più alte,
devastando completamente la propria vita. Nel tentativo di porre un freno
la Regione Piemonte ha varato a fine 2016 una legge particolarmente restrittiva, in grado di bloccare la possibilità di giocare con facilità specie nel centro città, ma tante realtà più in periferia restano aperte e per chi può accedere al gioco online, da pc a smartphone, la possibilità di rovinarsi non termina mai.

Nel 2016 questa è stata situazione dei
diversi centri zona della Provincia di Alessandria, monitorata grazie a un'inchiesta del
gruppo Espresso, che ha messo a disposizione un calcolatore in grado di restituire le cifre giocate da ogni comune.
Alessandria, nel corso dell'ultimo anno, ha giocato più di 145 milioni di euro in slot e videolottery, grazie agli oltre mille apparecchi presenti in città (vale a dire 11,6 ogni mille abitanti). E' come se ogni singolo alessandrino avesse giocato 1553 euro.
A
Novi Ligure la situazione non è molto diversa, considerato che la cifra pro capite è di 1406 euro, frutto di giocate complessive per poco meno di 40 milioni di euro. A
Casale Monferrato i cittadini hanno giocato nel 2016 circa 1165 euro a testa, ancora una volta un dato non dissimile dai precedenti, sintomo di quanto il problema sia diffuso in tutta la popolazione. Anche in questo caso la cifra complessiva è di poco inferiore ai 40 milioni. Ad
Acqui Terme i cittadini hanno investito 1244 euro a testa (più di 24 milioni di euro complessivi in un anno), a
Valenza 1030 euro (poco meno di 20 milioni in totale), mentre a
Ovada la cifra è stata addirittura di 1629 euro a persona, per una cifra che supera i 18,5 milioni complessivi. Il dato nettamente peggio fra i centri zona provinciale spetta però a
Tortona, con poco meno di 3 mila euro pro capite spesi (per la precisione 2984 euro), con una spesa complessiva in città che ha superato gli 81 milioni di euro nel solo 2016.